(Diamanti rari)
Esistono diamanti di tutti i colori, ma la maggior parte dei diamanti di qualità gemma sono incolori, giallo molto chiaro, marroni o grigi. I diamanti possono avere tutti i colori dell’arcobaleno: bianco, giallo, rosso, verde, arancione, blu, viola, nero, ecc. I diamanti con colori molto saturi hanno un grande valore, perché sono molto rari e considerati come dei miracoli della natura. Si tratta dello 0,01% del totale diamanti qualità gemma presenti in natura. Il diamante colorato Fancy deve il suo colore ad atomi di elementi diversi dal carbonio come ad esempio l'azoto, di colore giallo, oppure il boro, di colore blu, presenti all'interno della sua struttura. Questi atomi sono dispersi nella struttura chimica del carbonio e ne alterano il colore. Il prezzo di questi diamanti non segue il listino mondiale, ma ogni diamante viene valutato in base alle sue proprietà e al carattere di rarità che possiede. Questi diamanti vengono classificati nel seguente modo:
Debole (faint)
Molto Chiaro (very light)
Chiaro (light)
Fantasia (fancy)
Fantasia Intenso (fancy intense)
Fantasia Vivido (fancy vivid)
Fantasia Scuro (fancy dark)
Fantasia Profondo (fancy deep)
Per maggiori informazioni su questi diamanti:
Ogni colore corrisponde ad una determinata lunghezza d’onda, dove la luce rossa possiede l’onda più lunga (700 nm) e la quantità di energia minore. Il viola, colore all’altra estremità dello spettro, ha una lunghezza d’onda di circa 400 nm.
I fisici hanno scoperto che esistono soltanto tre colori principali. Ogni colore ha, a sua volta, un colore secondario: il giallo per il blu, il ciano per il rosso, il magenta per il verde, così come indicato nella figura seguente:
La luce bianca non è altro che la combinazione di tutte le diverse lunghezze d’onda. Qualunque colore può crearsi combinando queste sei componenti. Un colore principale, combinato con il suo colore secondario, si trasforma in luce bianca. La luce blu combinata con la luce gialla dà quindi luce bianca, così come la luce rossa con il ciano, ed il verde con il magenta. L’osservazione dei colori è un’interazione tra luce, gli oggetti ed i nostri occhi.
Quando un raggio di luce cade sulla superficie di una pietra, una parte della luce sarà riflessa ed una parte sarà assorbita ( = alcuni colori).
Quando non c’è assorbimento, l’oggetto è bianco o incolore. Se c’è assorbimento totale, l’oggetto sarà nero. Quando solo alcune lunghezze d’onda o colori sono assorbiti, si parla di un assorbimento non-bilanciato. In questo caso avremo l’oggetto di un certo colore, che è un miscuglio di colori che non sono stati assorbiti.
L’origine del colore nel diamante
Circa il 95% dei diamanti tagliati ha un colore che varia dall’incolore al giallo chiaro, giallo tinto e giallo. Essi appartengono alla serie “Cape”, nome che deriva dal primo giacimento diamantifero in Sud Africa. Esistono diamanti naturali blu, rosa, rossi, verdi, ecc.. Queste pietre rappresentano una piccolissima parte dell’offerta globale delle pietre e sono dunque molto rare. Questi colori sono detti “colori fantasia” (fancy color).
L’origine dei colori più intensi può essere spiegata in base alla struttura atomica del diamante. La struttura cristallina ideale di un diamante è formata unicamente da atomi di carbonio (C), ordinati in una struttura tridimensionale ben definita. Ogni atomo di carbonio è legato ad altri 4 atomi di carbonio e formano una struttura tetraedrica.
Un diamante perfetto, costituito unicamente da carbonio, sarà completamente incolore. In realtà, tutti i cristalli di diamante contengono delle impurità atomiche e delle anomalie nella struttura. Queste anomalie nella struttura ideale, possono diventare otticamente attive e sono chiamate “centri di colore”. Il colore del diamante deriva da questi centri di colore. Esempi importanti di difetti sono i diversi atomi che hanno preso il posto di un atomo di carbonio. Altri centri di colore invece non contengono atomi impuri, ma mostrano per esempio dei vuoti.
L’atomo impuro più spesso presente in un diamante è l’azoto. In base alla natura dei centri di colore, si possono distinguere 2 gruppi principali. Il diamante di Tipo I contiene dell’azoto come centro di colore importante, mentre il diamante di Tipo II non contiene azoto.
I diamanti di Tipo I
Il 95% dei diamanti appartiene al Tipo I. Il centro di colore tipico per questo tipo di diamante è formato dalla sostituzione degli atomi di carbonio con atomi di azoto (N). Questi atomi-N possono essere isolati o uniti in piccoli gruppi di 2,3 o più. Alcuni di questi gruppi d’azoto assorbono luce blu, conferendo così una luce gialla chiara, che può essere più intensa fino al giallo-marrone o al marrone. Si possono distinguere ancora due gruppi:
Tipo Ia: nella struttura cristallina di questo tipo, gli atomi di azoto sono uniti in piccoli gruppi. A seconda dei gruppi, questa categoria è a sua volta suddivisa in due gruppi. I diamanti con gruppi formati da 2 atomi di azoto (N) sono denominati Tipo IaA; i diamanti con gruppi di 4 atomi di azoto intorno ad uno spazio vuoto sono denominati Tipo IaB. Alcuni diamanti presentano le caratteristiche degli aggregati A e B e sono quindi denominati Tipo IaAB.
Questi aggregati A e B sono otticamente attivi soprattutto nella zona dell’infrarosso, invisibile allo spettro, e queste pietre contengono quasi sempre il centro N3 (3 atomi di azoto intorno ad uno spazio vuoto) che determina il tipico colore giallo (Cape).
Tipo Ib: In questo tipo di diamante, gli atomi di azoto non sono uniti in piccoli gruppi, ma dispersi ed isolati nella struttura cristallina. I diamanti con una concentrazione importante di atomi N isolati, mostrato un assorbimento netto di luce con lunghezze d’onda inferiori a 560 nm. Questo significa che essi assorbono la luce blu e verde dello spettro visibile ed acquisiscono così un colore che va dal giallo al marrone-arancionato. I diamanti naturali del Tipo Ib mostrano spesso un colore giallo saturato, chiamato spesso “canarie” nell’ambito del commercio. Possono essere anche marroni o verdastri, in base alla concentrazione di azoto e all’influsso degli altri centri di colore. I diamanti naturali del tipo Ib sono molto rari, meno dello 0,1% circa della totalità dei diamanti qualità gemma.
Si pensa che tutti i diamanti del tipo I appartengano al gruppo Ib fino a subito dopo la loro nascita. La maggior parte dei diamanti infatti resta di solito, ancora per milioni di anni, nel mantello superiore, a pressione e temperature molto elevate. A queste condizioni, gli atomi di azoto a poco a poco si raggruppano, causando il passaggio dal tipo Ib al tipo Ia. I diamanti sintetici sono in effetti tutti dei diamanti molto giovani, che possiedono quindi un’elevata quantità di azoto isolato. In questi tipi di diamanti sintetici, si può accelerare il passaggio dal tipo Ib al tipo Ia con trattamenti HPHT (pressione e temperature elevate)
I diamanti di tipo II
I diamanti di tipo II non hanno le caratteristiche tipiche dell’assorbimento legato agli atomi di azoto. L’azoto può essere considerato come l’impurità più importante, quindi questo tipo può essere descritto come il diamante più puro.
Possiamo distinguere due gruppi:
Tipo IIa: queste pietre non contengono azoto, né nessun’altra impurità che potrebbe causare un cambiamento di colore del diamante. Non c’è quindi nessun assorbimento nello spettro visibile ed i diamanti di questo tipo sono di solito incolori. La presenza di centri di colore strutturali, dovuti alla differenza di tensione tra le linee di crescita, può conferire un colore giallo, marrone o anche rosa o rosso. I diamanti del tipo IIa sono molto rari in qualità gemma, ma i diamanti incolori più celebri, come il Cullinan e il Koh-I-Noor, appartengono a questa categoria.
Tipo IIb: I diamanti di questo tipo contengono boro (B) nella struttura cristallina. La quantità di boro è di solito molto bassa. Gli atomi di boro danno un assorbimento nell’infrarosso e nella parte rossa, arancione e gialla dello spettro visibile. Questo conferisce un colore blu a questi diamanti, anche se possono essere anche grigi o incolori. Tutti i diamanti blu naturali appartengono al tipo IIb, così come il diamante Blue Hope, conosciuto per tutte le vicissitudini che lo riguardano.
Una caratteristica supplementare di tali diamanti è la conduttività elettrica, contrariamente ai diamanti “normali” che sono degli isolanti elettrici, a temperatura ambiente. I diamanti blu che non sono conduttori e non appartengono quindi al gruppo tipo IIb, possono essere stati colorati artificialmente. Solo uno 0,1% di diamanti appartengono al tipo IIb.
La tabella mostra i diversi tipi di diamanti, divisi secondo i centri di colore.
|
Tipo I |
Tipo II |
||
Ia |
Ib |
IIa |
IIb |
|
Centri di colore |
Gruppi d’atomi d’azoto |
Atomi d’azoto isolati |
Nessun centro colore specifico |
Atomi di boro |
Colore |
- Incolore |
- Arancio |
- Incolore |
- Blu |